“Entrare nel profondo del nostro cuore passando per il cuore di chi ci ha concepito, di chi ha concepito i nostri genitori e i nostri nonni, e prima ancora, chi ha concepito la stirpe a cui apparteniamo, rappresenta un movimento d’amore che dischiude grandi e nuove comprensioni” (D. e L. Langlois)
In una cornice epistemologica di tipo sistemico-relazionale la famiglia viene ad essere considerata un micro-sistema inserito all'interno di un macro-sistema, la Società attraverso vincoli e necessità. Il metodo di consapevolezza delle Costellazioni Familiari si inserisce a pieno titolo in questa cornice epistemologica. Nate in paesi di lingua tedesca grazie allo psicoterapeuta Bert Hellinger, ma mutuate dall’ambiente tribale dei Bantù, con cui quest’ultimo era stato in contatto, rappresentano un metodo fenomenologico per mezzo del quale risolvere difficoltà, conflitti, sciogliere emozioni sedimentate e mai risolte sia all’interno della propria famiglia d’origine sia nella famiglia attuale. Lavorando con le persone possiamo osservare che ognuno di noi ha tre livelli di coscienza: in primis, la nostra coscienza di individui; poi la coscienza della nostra famiglia biologica; e infine facciamo parte della coscienza dei nostri gruppi nazionali ed etnici di appartenenza.
All’interno di ogni sistema umano sussistono quindi degli impliciti ordini sistemici (quelli che B. Hellinger chiama ordini dell’amore) che ci vincolano al clan d’appartenenza, pena l’esclusione, proprio come accade in campo etologico con gli animali. “Gli ordini dell’amore stabiliscono chi vien prima, chi viene dopo e descrivono il flusso naturale dell’amore, dai nonni ai genitori ai figli” . Dal momento che questi antichi ordini stabiliscono chi appartiene al sistema e in che modo, i sovvertimenti e il blocco del flusso si verificano quando degli individui o dei gruppi sono stati esclusi deliberatamente e/o per il fatto che alcuni membri della famiglia non sono stati in grado di accettare il pesante destino. Principio fondamentale degli ordini dell’amore è che i genitori danno la vita e i figli la ricevono. Quando qualcuno si intromette in questo fluire e “non sta al proprio posto”, prendendo quindi il posto di qualcun altro si crea stagnazione energetica, senso di non appartenenza, malattia. Può succedere, quindi, che non riusciamo a vivere la nostra vita perché presi a vivere il “sogno” (vita) di un altro o meglio perché irretiti da uno o più membri del nostro albero genealogico che chiedono a noi, in quanto continuatori della genia, la ri-soluzione. La soluzione alle interruzioni negli ordini naturali dell’amore consistono nel “riposizionare” ciascun membro della nostra famiglia al proprio posto conferendogli lo stesso diritto di appartenenza degli altri, indipendentemente dal fatto che sia forte o debole, simpatico o antipatico, che abbia un handicap, che si sia suicidato o scomparso, etc. Mentre ripristiniamo gli ordini dell’amore dobbiamo accettare e rispettare con amore il Destino di ogni membro della famiglia in quanto ogni individuo dev’essere messo davanti con responsabilità ed umiltà al proprio Destino. Compito del facilitatore, quindi è quello aiutare a far emergere il nascosto, il non detto, le dinamiche celate in modo che al soggetto si presenti una nuova realtà, fatta di liberazione, pace, possibilità di vivere esclusivamente la propria vita.
Spiegare come avviene una sessione non è per niente semplice in quanto durante il lavoro emergono emozioni, sentimenti, elementi fatti di non verbale, i cosiddetti moti dell’anima difficile da tradurre con le parole; comunque diciamo che il lavoro ha inizio con una precisa domanda da parte del cliente/protagonista e con la messa in scena di persone in vari ruoli appartenenti alla sua famiglia. Grazie alla buona domanda, al gruppo presente, alla regia del facilitatore e alle energie dei campi morfici, alcuni membri della famiglia raccontano, svelano, modificano il sistema di appartenenza dato. Tutti coloro i quali prendono parte per la prima volta a una costellazione familiare sono sorpresi, profondamente toccati e in qualche modo trasformati da quello che “prende vita” sotto i loro occhi e per le esperienze spesso intense derivanti dalla rappresentazione/identificazione con quello che fino a pochi secondi prima era un perfetto estraneo. Il modo in cui tutto ciò accade è in certa parte misterioso e alchemico è come se i rappresentanti assorbissero l’energia dell’Anima della famiglia o ne entrassero semplicemente a far parte; ma la cosa ancora più sorprendente tuttavia è rappresentata dal fatto che grazie agli invisibili ed alla teoria dei campi morfici-coscienti i rappresentanti scelti proveranno emozioni e adotteranno comportamenti ed atteggiamenti delle persone reali che stanno rappresentando, offrendo quindi la possibilità al cliente/protagonista di comprendere, sciogliere quanto richiesto e forse anche altro, procedendo a cuore aperto oltre il sentiero della dualità.