“Ci sono più cose nella vita di ogni uomo di quante ne ammettano le nostre teorie su di essa.” (James Hillman, Il codice dell’anima, Adelphi)
“Prima ancora della ragione vi è il movimento volto all’interno che tende verso ciò che è proprio.” (Plotino, Enneadi, III, 4.6)
Imprinting di Nascita
Tutti, presto o tardi, abbiamo avuto la sensazione che qualcosa ci chiamasse a percorrere una certa strada. Una fascinazione, un bisogno pressante e improvviso in un certo momento, ed è in quel preciso momento in cui accade “qualcosa” che posso scoprire il motivo per cui io sto al mondo: ciò che James Hillman definisce anche come annuncio.
A volte la chiamata non è così vivida, ma è fatta di piccole spinte verso un preciso approdo “mentre ci lasciavamo galleggiare nella corrente pensando ad altro”.
James Hillman quando fa propria la teoria della Ghianda fa riferimento a Platone e precisamente al mito di Er che quest’ ultimo pone alla fine della sua opera più nota, la Repubblica. In breve, l’idea è la seguente: Prima della nascita, l’anima di ciascuno di noi sceglie un’immagine o disegno che poi vivremo sulla terra, e riceve un compagno che ci guidi da lassù, un daimon, unico e tipico, nostro. Tuttavia, nel venire al mondo, dimentichiamo tutto questo e crediamo di essere venuti vuoti. E’ il daimon che ricorda il contenuto della nostra immagine, gli elementi del disegno prescelto, è lui dunque il portatore del nostro destino.
La teoria della ghianda afferma che tutti siamo venuti al mondo con un’immagine che ci definisce. “Una vocazione può essere rimandata, elusa, a tratti perduta di vista. Oppure può possederci totalmente. Non importa: alla fine verrà fuori. Il daimon non ci abbandona.”
Rifacendosi alla teoria della ghianda (“la nostra vera biografia, il destino iscritto nella ghianda”) Hillman afferma nel Codice dell’anima, a proposito della fallacia delle teorie psicologiche in voga che: “Per scoprire l’immagine innata dobbiamo accantonare gli schemi psicologi generalmente usati e per lo più usurati. Essi non rivelano abbastanza.” E ancora : «I guasti non ci vengono tanto dai traumi infantili, bensì dalla modalità traumatica con cui ricordiamo l’infanzia. (…) E’ possibile, invece, che la nostra vita non sia determinata tanto dalla nostra infanzia, quanto dal modo in cui abbiamo imparata a immaginarla.
Questa è la redenzione della psicologia cui allude Hillmann nel testo infatti scrive: “Voglio che la psicologia ponga le sue basi nell’immaginazione delle persone, anzichè farle oggetto di calcoli statistici e di classificazioni diagnostiche.”
Per Hillman ciascuna persona è portatrice di un’unicità che chiede di essere vissuta che è già presente tuttavia prima di poter essere vissuta.
Forgiati dall'educazione familiare e poi da quella delle istituzioni ricopriamo ruoli e assumiamo maschere per trovare un posto nel mondo, per costruirci il nostro forte IO. Ma se guardiamo al di là delle convinzioni limitanti e delle lezioni stringenti, possiamo iniziare a percepirci come esseri unici ed irripetibili Che non hanno bisogno che qualcuno da fuori impartisca loro lezioni o ordini su cosa fare e come farlo.
Se impariamo ad ascoltare la voce interiore al di là del brusio di sottofondo, noi siamo già esseri in divenire con il solo compito di manifestazione la nostra pura essenza. Noi siamo natura e a quella dobbiamo ritornare. Al mito del buon selvaggio di Rousseau, per intendersi; alle organizzazioni delle culture tribali, al concetto di famiglia dell'antica Europa di 4000 anni fa, culla di pace e di egualitarismo. Occorrono nuovi paradigmi per ripensare e riordinare la realtà e solo madre terra ce li può insegnare.
Un seminario per imparare ad ascoltare la propria voce interiore, per riconnettersi alla madre terra e al nostro sé superiore, per ritrovare il nostro posto nel mondo partendo dalle impronte di nascita con cui siamo arrivati su questa terra, che molto possono dire su chi siamo stati e su chi ci appresteremo a diventare integrando le varie lezioni che questa incarnazione potrà offrirci.
Esemplificazione di un seminario tipo, in Natura
Prima giornata:
• Accenni teorici allo sciamanesimo europeo e non;
• Anima alla fonte: quali i messaggi e la missione alla fonte in chiave sistemica e Sciamanica;
• La differenza tra anima, spirito e corpo emozionale;
• La differenza tra talento e vocazione;
• Il Grembo di madre terra che ci accoglie e ci dà una nuova nascita.
• Attività in notturna: Andiamo a dormire insieme nella grotta/capanna. Ascolto dei fuori e del dentro di noi. Concetti Sciamanici e sogno lucido.
Secondo giornata:
• Verbalizzazione dei sogni, Rappresentazioni sistemiche degli stessi;
• Rappresentazioni e costellazioni familiari all’aperto sugli stimoli e suggestioni emerse dal giorno precedente;
• Incontro e riconoscimento tra anima alla fonte e anima terrena;
• La matrice universale;
• Ripristino degli ordini dell'amore di tipo ancestrale;
• Concetto di polarità maschile e femminile, spirituale, animi a ed emozionale.